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Chiesa di San Giovanni e Reparata – Area archeologica

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La chiesa dei santi Giovanni e Reparata è una delle attrazioni da visitare a Lucca

Volete conoscere un luogo di culto dalla storia ultra millenaria, che è legato indissolubilmente alla Cattedrale che hai appena scoperto? Allora vi dovete recare a poche centinaia di metri e sarete i benvenuti in un luogo intriso di storia millenaria, un santuario che ha attraversato epoche e avvenimenti straordinari come dalle origini della cristianità, all’era napoleonica e ai giorni nostri, compresa una frase profetica sul grande compositore Giacomo Puccini.

La Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata, a pochi passi dalla Cattedrale, è molto più di un edificio sacro e di un’attrazione lucchese: è un viaggio nel tempo attraverso le fondamenta della nostra identità spirituale. Questo luogo di raccolta spirituale fu fondato nel lontano V secolo d.C. su un’area precedentemente occupata dai romani e rappresentò la prima cattedrale della storia lucchese. Sebbene la sede vescovile fosse stata trasferita a San Martino nel VIII secolo, la fonte battesimale (che ovviamente non era trasferibile) legò indissolubilmente le due chiese, creando un legame eterno che, effettivamente dura ancora ora.

La cripta, aperta nel IX secolo, e i rimaneggiamenti successivi nei secoli X e XI, testimoniano la perseveranza di questa chiesa nel corso dei secoli. L’area archeologica sottostante, un tesoro di reperti conservati con cura, offre un affascinante viaggio a ritroso nel tempo attraverso gli strati degli scavi, iniziati negli anni Settanta.

Anche detti resti archeologici sono uno dei posti da vedere a Lucca e sono oggi accessibili dal fondo della navata sinistra, con una scala con la quale potrai intraprendere un viaggio nel tempo lungo i 5 strati degli scavi.

Nel XII secolo venne modificata in maniera molto considerevole, assumendo un impianto simile a quello che possiamo ammirare oggi, ovvero un portone monumentale di stile romanico dal quale si accede a una struttura a tre navate sostenute da colonne con capitelli compositi, impreziositi con figure avviluppate, draghi e arpie, al quale si aggiungono abside e transetto. Il soffitto è a cassettoni ed è un autentico capolavoro e riccamente intarsiato e decorato

Agli inizi dell’Ottocento la dominazione napoleonica espropria la chiesa alla curia, la spoglia dei vari arredi (che purtroppo andarono in gran parte dispersi) e la destina ad archivio di stato. In quel periodo neppure il battistero si salvò, ma bensì diventò un famedio alle glorie locali. Napoleone si pentì ben presto di quella scelta dissennata perché i documenti che portò lì, anziché conservarsi, si deterioravano. Eh sì perché l’elevata umidità rendeva la carta più debole! Pertanto nel 1828, questo prezioso luogo storico fu riconsacrato e restituito al culto cristiano.

Fino al 1870, però, fu usato soltanto come famedio e luogo di funerali e sepoltura di personalità di spicco del periodo. Il 23 gennaio 1864 un famoso compositore locale, Michele Puccini (vi ricorda qualcuno?!?), ricevette le esequie proprio in questo luogo. Durante la funzione Giovanni Pacini, un musicista locale, pronunciò una frase di augurio: “Voi fratelli direttissimi, ben volgerete un pensiero alla ottuagenaria Madre (Angela Cerù), ad una desolata Sposa (Albina Magi), a sei tenere fanciullette (le sorelle) ad un garzoncello (Giacomo), solo superstite ed erede di quella gloria (il fratello Michele non era ancora nato), che i suoi antenati ben si meritarono nell’arte armonica, e che forse potrà far rivivere un giorno.”

Le parole profetiche pronunciate durante la cerimonia preludono al destino straordinario del giovane figlio Giacomo Puccini, che in quell’anno aveva solo 6 anni. Quel garzoncello di nome Giacomo, infatti, sviluppò una notevole passione e un notevole talento per la musica lirica: un’esplosione di creatività che, appena 20 anni dopo, troverà la sua prima luce sul palcoscenico milanese con “Le Villi” (il 31 maggio 1884 fu rappresentata al Teatro del Verme di Milano)!

Oggi la chiesa e l’area archeologica sottostante sono ancora un luoghi sacri, sebbene la parte epigea sia più adibita a museo e a luogo culturale, che a luogo di liturgie (che, infatti, vengono celebrate di rado). Pertanto è comunque importante entrarci con un abbigliamento adeguato e tenere un comportamento consono alla sacralità di una chiesa cristiana e a quella dei resti di una paleocristiana.

L’accesso è possibile dalle 10 alle 17 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18 nel fine settimana ed è gratuito per bambini sotto i 6 anni, disabili con accompagnatore, guide turistiche, Forze dell’Ordine, sacerdoti, religiosi e religiose; per tutti gli altri richiede l’acquisto di un biglietto da 4€, oppure del combinato da 10€.

Inoltre, anche il campanile di questa chiesa così intrisa di storia e di profezie, è a sua volta un’attrazione luchese a se stante. È infatti visitabile ed è possibile quindi salire le centinaia di gradini fino al tesoro sonoro custodito nella cella campanaria e fino sommità per godere di uno spettacolare panorama dell’odierna cattedrale e di tutta la città di Lucca!

Non vi resta che immergervi in questo luogo intriso di storia, di promesse profetiche, di secoli di devozione e a scoprire la magia che continuano a emanare dalla Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata, la sua area archeologica e lo spettacolare visione dalla sommità della torre campanaria!