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MANTOVA SPIRITUALE – QUANDO L’ARTE È ESPRESSIONE DELLA FEDE: CATTEDRALE E ALTRI LUOGHI DI CULTO

  1. CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO

    La Cattedrale di San Pietro apostolo è il cardine della vita religiosa mantovana ed è una delle attrazioni da visitare a Mantova, la principale della Mantova spiritualeImmagina di viaggiare indietro nel tempo, fino al momento in cui la prima pietra della Cattedrale di San Pietro Apostolo venne posta. Le sue origini affondano nel passato più remoto di Mantova, portando con sé secoli di storia e significato spirituale. Costruita come simbolo della fede e del potere divino, per volere di Francesco Gonzaga IV, la cattedrale ha assistito a molteplici eventi che hanno segnato il destino della città e dei suoi abitanti.

    Alza lo sguardo e ammira la magnificenza dell’architettura barocca della cattedrale, con le sue statue che si stagliano dal tetto verso il Cielo e i suoi dettagli scolpiti con maestria, per dare vita al progetto dell’architetto mantovano Giulio Romano! Ogni angolo rivela un nuovo tesoro di bellezza, dall’eleganza delle volte alle intricazioni dei rosoni. Senti il fascino del passato mentre ti immergi nell’atmosfera mistica e sacra di questo luogo.

    Entra nell’interno della Cattedrale di San Pietro Apostolo (vestito con decoro e rispetto del luogo sacro, mi raccomando!) e lasciati sorprendere dalle opere d’arte che adornano le sue pareti. Dipinti sacri, sculture preziose e affreschi che raccontano storie di fede e devozione ti avvolgono in un mondo di bellezza senza tempo.

    Ogni dettaglio, ogni pennellata, parla della grandezza dell’arte e della spiritualità che permea questo luogo sacro. L’impianto è a croce latina con 5 navate e numerose cappelle laterali, collegate da navatelle. La cupola sopra il presbiterio è impreziosita con un affresco che raffigura il Paradiso, eseguito dalla maestria di Viani.

    In questa cattedrale potrai rendere omaggio a Tombe e Sepolture illustri. Attraversando le navate della cattedrale arriverai davanti alle tombe dei grandi uomini e donne che hanno lasciato un grande segno nella storia di Mantova. Qui riposano in pace le spoglie mortali di re e regine, vescovi e nobili, le cui vite sono intrecciate con quella della città stessa. Ascolta il loro silenzioso richiamo alla memoria mentre ti avvicini con riverenza a questi monumenti della storia.

    Poteva mancare un maestoso organo per diffondere Musica Sacra? Certo che no! Siediti in silenzio e lascia che il suono dell’organo riempia la cattedrale di San Pietro apostolo, sollevando le anime e trasportandoti in un mondo di contemplazione e preghiera. La musica sacra che risuona tra queste mura è un tributo alla divinità e una fonte di ispirazione per tutti coloro che la ascoltano.

    Puoi immergerti nello splendore di questo posto sacro tutti i giorni tra le 7.15 e le 19, anche se non sei cristiano cattolico. Tieni conto, però, che durante le messe e le altre funzioni religiose (matrimoni, cresima, funerali,…), per rispetto, è vietato entrare in cattedrale come turista. Le messe sono celebrate alle 7:30 e alle 18:00 nei feriali, alle 18 nei prefestivi e alle 10:00, 11:30 e 18:00 nei festivi.

    Ti invito a concederti 20 minuti circa per avere la possibilità di esplorare questo luogo magico e a lasciarti avvolgere dalla sua bellezza e spiritualità durante il tuo prossimo viaggio a Mantova. La Cattedrale di San Pietro Apostolo ti attende con le sue porte aperte, pronta a trasportarti in un viaggio unico nel cuore della fede e dell’arte! Buona visita!

  2. BASILICA CONCATTEDRALE DI SANT’ANDREA APOSTOLO

    La basilica concattedrale di Sant'Andrea apostolo è una spettacolare basilica, è uno dei pochissimi posti a ospitare l'unica reliquia fisica di Gesù che si conosca (il Preziosissimo Sangue) ed è un'attrazione da visitare a Mantova

    Vuoi scoprire il luogo che conserva l’unica reliquia fisica di Gesù, almeno per quanto si conosca? Allora esplora la magnificenza della Basilica Concattedrale di Sant’Andrea Apostolo a Mantova: un viaggio attraverso la storia e la Spiritualità!
    Immagina di camminare lungo i vicoli di Mantova, risalendo nel tempo fino al momento in cui la prima pietra della Basilica Concattedrale di Sant’Andrea Apostolo venne posta. La storia millenaria di questa magnifica basilica risale a epoche remote, quando ancora si era nell’epoca paleocristiana, ovvero agli albori della cristianità!

    Nell’894 andò purtroppo a fuoco, ma fu rapidamente ricostruita in stile protoromanico, come una regina ferita che si rialza più forte di prima! La Basilica di Sant’Andrea è la più grande chiesa di Mantova. Fu eretta in Piazza delle Erbe nella seconda metà del XV secolo su progetto dell’architetto Leon Battista Alberti. L’edificio religioso fu costruito su un’antecedente chiesa fatta erigere dalla madre di Matilde di Canossa, in occasione del ritrovamento delle reliquie del sangue di Cristo.

    Alza lo sguardo e ammira la grandiosità dell’architettura della basilica, un vero capolavoro di stili architettonici che si fondono armoniosamente. Le imponenti colonne, gli intricati dettagli scolpiti e le maestose volte ti trasportano in un mondo di bellezza senza tempo, mentre ti avvicini alla facciata imponente della basilica. La Basilica di Sant’Andrea è un capolavoro assoluto dell’architettura rinascimentale.

    Le perfette proporzioni – imponenti ma equilibrate – della basilica si devono all’applicazione da parte dell’architetto Leon Battista Alberti, della cosiddetta “Sezione Aurea”, un numero matematico (indicato con φ) che riporta tutti gli elementi in uno schema preciso di proporzione definito “naturale”, perché in natura è frequente in frutta, cristalli, conchiglie, fiori e perfino nella disposizione delle foglie sui rami!

    Entra nell’interno della basilica e lasciati incantare dalle opere d’arte che adornano le sue pareti. Dipinti sacri, affreschi magnifici e altari sontuosi catturano lo sguardo e l’anima, trasportandoti in un viaggio attraverso la storia della fede e della spiritualità a Mantova. Ogni dettaglio racconta una storia di devozione e bellezza che ha resistito alla prova del tempo.

    Qui puoi trovare la Cripta e le Reliquie dei Sacri Vasi. Grazie alla guida del Touring Club di Mantova, puoi scendere nelle profondità della basilica, nella cripta che custodisce le sacre reliquie dei Sacri Vasi. Qui, circondato dalla sacralità del luogo, puoi rendere omaggio all’unica reliquia fisica di Gesù e lasciare che la sua presenza ti guidi in un momento di riflessione e preghiera.

    La Basilica Concattedrale di Sant’Andrea Apostolo è più di un semplice edificio: è un luogo di incontro tra il cielo e la terra, dove i fedeli si riuniscono per celebrare la loro fede e trovare conforto e speranza nelle parole della Sacra Scrittura. La sua importanza spirituale per la comunità di Mantova è incancellabile, un faro di luce e speranza nel cuore della città.

    Anche tu la puoi visitare tutti i giorni tra le 8 e le 12 e le 15 e le 19, anche se non sei cristiano cattolico, ma devi tenere in considerazione che durante la celebrazione della Santa Messa e durante tutte le altre celebrazioni liturgiche, per motivi di rispetto nei confronti del fedeli riuniti in preghiera, è assolutamente vietato entrarci da turista. Le Sante Messe sono officiate alle 8:00 e alle 10:00 nei feriali, alle 18:30 nei prefestivi e alle 8:30, 10:30 e 18:30 nei giorni festivi.

    Che tu sia un pellegrino in cerca di riflessione o un viaggiatore desideroso di scoprire la storia e la cultura della città, la basilica ti accoglie a braccia aperte, pronta a donarti un’esperienza indimenticabile!

  3. CRIPTA DEL SANTISSIMO SANGUE DI GESÙ

    La storia millenaria di questa cripta affonda le sue radici nelle antiche leggende medievali, che narrano di un tesoro sacro custodito nel cuore della città. La sua origine risale a tempi immemorabili, quando la fede e la devozione guidavano i fedeli nella costruzione di un luogo sacro per custodire il sangue di Cristo.

    Secondo la tradizione cristiana, il centurione romano Longino, dopo che ebbe trafitto con una lancia il costato di Gesù, il sangue di Gesù gli schizzò anche nell’occhio e lui tornò a vedere perfettamente: questo gli aprì la mente oltre agli occhi e al grido di “Costui era davvero il Figlio di Dio” si pentì e si convertì al cristianesimo.

    Si affrettò a raccogliere il sangue che sgorgò dalla ferita e cadde a terra e decise, quindi, che avrebbe portato questo prezioso tesoro con sé in Italia, fermandosi a Mantova nel 37 d.C., dove sotterrò la reliquia in una piccola cassetta di piombo, con sopra la scritta “Jesus Christi Sanguis“. Purtroppo fu presto raggiunto e ucciso dagli ex commilitoni (il 2 dicembre del 37), ma la cassetta fu salva e cadde nell’oblio per secoli

    La cassetta con le reliquie venne ritrovata grazie a un sogno di un religioso nell’anno 804. Egli sognò l’apostolo Sant’Andrea che gli comunicò che nell’orto dell’ospedale di Santa Maddalena era stata sepolta da Longino la scatola col sangue di Gesù; egli andò e la trovò. A quel punto, il pontefice Leone III, inviato a Mantova dall’imperatore Carlo Magno, ne dichiarò l’autenticità e ne ricevette in dono una porzione per l’imperatore.

    Questo riconoscimento fa anche proclamare santo Longino, in quanto la sua morte fu considerata martirio (sacrificio per la fede religiosa). Le reliquie furono però nascoste nuovamente perché gli Ungari tramavano di invadere Mantova. Rividero la luce solo nel 1048.

    Le reliquie sono custodite nei cosiddetti “Sacri Vasi” della cripta del Santissimo Sangue di Gesù e sono state ospitate per molti secoli a Mantova. Ogni anno, nel pomeriggio del Venerdì Santo (e in rarissime altre occasioni), si svolge la cerimonia per l’apertura dei forzieri che custodiscono i due preziosi reliquari. Pensa che per aprirli è necessario redigere un atto alla presenza di un notaio, servono alcuni testimoni e ben 12 chiavi!

    Il Vescovo, il Presidente del Capitolo dalla Cattedrale, il Parroco di Sant’Andrea e il Prefetto custodiscono con rigore 3 chiavi ciascuno e devono quindi essere presenti tutti e quattro alla cerimonia di apertura.

    Dopo l’apertura i Sacri Vasi vengono estratti e incensati, come vuole la tradizione. Il Vescovo recita una preghiera e, insieme al presidente del Capitolo, li porta dalla Cripta del Santissimo Sangue di Gesù alla soprastante basilica di Sant’Andrea, ai lati del Crocifisso per alcune ore. Dopo la processione della Via Crucis, vengono nuovamente riposte nella teca che le custodirà e le proteggerà amorevolmente per un altro anno.

    Ma qual è il suo significato Spirituale? Il culto del Preziosissimo Sangue, richiamandosi alla mutazione del vino nel sangue di Cristo durante la messa, è strettamente legato alla devozione eucaristica. La reliquia del Sangue di Gesù Cristo è considerata un simbolo potente della Passione di Cristo e della sua offerta sacrificale per la salvezza dell’umanità. Durante l’ultima cena, infatti, Gesù disse: “questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me”.

    Grazie alla passione delle guide volontarie del Touring Club di Mantova potrai ammirare la magnificenza dell’architettura e del design della cripta, un vero e proprio gioiello artistico incastonato nel cuore di Mantova. Le sue mura antiche raccontano storie di devozione e sacrificio, mentre i suoi intricati dettagli architettonici catturano lo sguardo e l’anima di chiunque vi ponga piede. Ogni angolo è ricco di simbolismo e significato, trasportando il visitatore in un viaggio attraverso i secoli di storia e spiritualità.

    Ti racconteranno le leggende e le tradizioni legate al Santissimo Sangue di Gesù, che da secoli affascinano e intrigano i fedeli di tutto il mondo. La sua presenza nella cripta è considerata un segno divino, un dono del cielo per coloro che cercano conforto e speranza.

    Non ti resta che partecipare ad una delle visite guidate (ricordati di fare un’offerta libera al Touring Club, per sostenere i restauri!) a questo luogo così importante per la cristianità!

  4. ROTONDA DI SAN LORENZO

    La rotonda di San Lorenzo, la chiesa quasi millenaria, è un'attrazione da visitare a Mantova
    Adori i luoghi dalla storia millenaria? Vuoi scoprire il luogo sacro più antico di Mantova e la sua storia quasi millenaria? Allora sei pronto per conoscere la Rotonda di San Lorenzo!

    La Rotonda di San Lorenzo è un gioiello antico di Mantova ed è incastonato nella suggestiva atmosfera di piazza delle Erbe, a pochi metri dalla Torre dell’Orologio e dalla Basilica di Sant’Andrea. La sua storia è molto antica: La Rotonda di San Lorenzo è, infatti, considerata la chiesa più antica di Mantova, con una storia che si perde nella notte dei tempi e s’intreccia con quella della città stessa.

    La tradizione popolare vuole che sia stata edificata per desiderio di Matilde di Canossa intorno all’anno 1082, pur non essendoci fonti certe.
    La sua architettura è unica: la chiesa esibisce una struttura monoptero-periptera (unico muro circolare), situata ad un livello inferiore rispetto alla piazza adiacente. Questo fatto suggerisce che potrebbe essere stata costruita su un precedente edificio romano, quindi la sua storia sia ancora più antica.

    Nel corso dei secoli, la Rotonda di San Lorenzo ha subito alcune trasformazioni radicali, incluso un progetto di trasformazione di Leon Battista Alberti che, purtroppo, non fu mai realizzato. Nel 1579 perse la sacralità venendo utilizzata come magazzino prima e come cortile poi, dopodiché cadde in disuso, fu dimenticata e sepolta dal tempo e dall’incuria.

    Tuttavia, dopo essere stata nascosta per secoli da edifici circostanti, la Rotonda di San Lorenzo è stata riportata alla luce nel 1908, valutata di prestigio storico e, successivamente, restaurata, diventando quindi un’attrazione da visitare a Mantova.
    A dare prestigio a questo luogo è senz’altro la sua importanza religiosa: la Rotonda, infatti, è strettamente collegata alla reliquia del Sangue di Cristo, che hai appena scoperto ed è conservata nella vicina cripta della basilica di Sant’Andrea.

    Prima di perdere la propria sacralità, la Rotonda di San Lorenzo faceva parte del percorso di pellegrinaggio a questa importantissima reliquia cristiana, l’unica fisica attribuita a Gesù, almeno che si conosca.
    La Rotonda di San Lorenzo è oggi aperta al pubblico e rappresenta una tappa imperdibile per chi visita Mantova, offrendo un tuffo nella storia e nell’arte medievale.


    Non ti resta che visitarla! La puoi trovare in piazza delle Erbe e puoi visitarla, acquistando un titolo d’ingresso di 3€, tutti i giorni. Dal lunedì al venerdì osserva l’orario 10-13 e 14-18, mentre duranti i sabati e le domeniche l’orario d’apertura è esteso: potrai accedere tra le 10 e le 19. Buona visita!
  5. CHIESA DI SANTA MARIA DEL GRADARO

    La chiesa di Santa Maria del Gradaro sorge sul luogo in cui fu martirizzato LonginoHai già scoperto Longino, colui che portò a Mantova il Sangue di Gesù, ma ti sei chiesto dove fu martirizzato? Poteva un luogo così non essere celebrato? Certamente No! La risposta è la Chiesa di Santa Maria del Gradaro, in quanto si ritiene che sia stata costruito proprio sul terreno sul quale Longino fu trovato dai suoi ex commilitoni e ucciso barbaramente.

    La Chiesa di Santa Maria del Gradaro, piccola e raccolta, è un tesoro nascosto di Mantova che traccia la sua storia fin dall’anno 1256, quando le prime pietre furono posate con devozione. Il nome “Gradaro” evoca antiche origini, derivante dalla parola latina “cretarium”, che riflette la natura del terreno, un tempo un cumulo di creta, su cui sorse questo luogo sacro.

    La facciata della chiesa di Santa Maria del Gradaro è una capanna arricchita con un portale che si ergono maestosi. Il rosone e il portale accolgono i visitatori con grazia, invitandoli a scoprire i segreti custoditi all’interno. Una volta varcata la soglia, ci si ritrova immersi in un ambiente diviso in 3 navate dalle arcate ogivali e impreziosito da spettacolari affreschi duecenteschi testimonianza di un passato glorioso e di un’evoluzione artistica. Suggestivo è anche il chiostro del convento che è annesso alla chiesa di Santa Maria del Gradaro.


    Situata in Via Gradaro, 42, la chiesa sorge vicino al centro cittadino, cullata dalla storia e circondata dalla bellezza della città. La sua posizione la rende non solo un punto di riferimento spirituale, ma anche un gioiello architettonico che forse passa un po’ inosservato, ma che merita comunque una visita.

    Dopo il terribile tumulto della Seconda Guerra Mondiale, la chiesa attraversò periodi bui, trasformandosi da luogo di culto a campo di concentramento e rifugio per profughi. Tuttavia, la sua resilienza fu evidente quando, nel 1966, il convento fu restaurato e rilevato dalle suore Oblate dei Poveri di Maria Immacolata. Oggi, la chiesa non solo celebra la sua antica storia, ma continua a essere un faro di speranza e spiritualità per la comunità locale. La puoi visitare, salvo messe e altre liturgie, tutti i giorni tra le 8 e le 20.

  6. SINAGOGA NORSA

    Ti sei mai chiesto qual è una delle religione più antiche di tutte? Vorresti visitarne un suo luogo di culto?

    Beh allora devi sapere che la religione più antica in assoluto è lo sciamanesimo che, sebbene non ci sia accordo tra gli studiosi, si ritiene abbia oltre 300 000 anni; tuttavia, considerando soltanto quelle ancora largamente professate, una delle più antiche è certamente l’ebraismo. Questa religione, che conta circa 13 milioni di fedeli (35 000 in Italia), risale all’Età del Bronzo, quindi ha almeno 3100 anni!

    La religione ebraica è professata nelle sinagoghe di cui la Sinagoga Norsa di Mantova, anche detta Sinagoga Tempio Norsa-Torrazzo, è l’unica superstite. La sinagoga “Norsa-Torrazzo” prende il suo nome da una delle famiglie ebraiche più antiche, potenti e rispettate di Mantova: i Norsa. Devi saper che nel 1489 Judah ben Menahem Norsa chiese ed ottenne il permesso di creare addirittura una sinagoga privata nella propria casa, per cui questa famiglia ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia e sulla cultura ebraica della città.

    Purtroppo fu teatro di devastazione durante i saccheggi del 1630 da parte dei mercenari dell’Imperatore asburgico. Tuttavia, la comunità ebraica di Mantova non si è data per vinta, si è rimboccata le maniche e ha ricostruito la sinagoga Norsa Torrazzo tra il 1633 e il 1635, trasformandola nel contempo da un luogo privato in uno spazio pubblico aperto a tutti. Nel 1751, la sinagoga è stata completamente rinnovata in stile tardo barocco, conservando la sua magnificenza fino alla demolizione del 1899.

    Prima della demolizione, per nostra fortuna, furono fatti e conservati con perizia i calchi di tutte le decorazioni e furono messi al sicuro gli arredi. Dopo alcuni anni la si ricostruì fedelmente nella sede attuale. Ad oggi puoi entrare attraverso le sue porte antiche e incontrare subito una lapide che ti invita a riflettere perché ricorda i “64 cittadini ebrei” deportati da Mantova durante l’Olocausto “nei campi di sterminio nazisti, dai quali non fecero ritorno“, dopodiché puoi lasciarti avvolgere dalla magnificenza dei suoi interni.

    La sala di preghiera della sinogoga Norsa, con le sue pareti e la volta ornate di stucchi elaborati, trasuda un’atmosfera di sacralità e di reverenza. Qui, ogni dettaglio riflette il fervore della famiglia Norsa e la loro profonda connessione con la fede ebraica. Sebbene, a differenza delle moschee (luoghi di culto dell’islam), non sia obbligatorio entrare scalzi, è comunque segno di rispetto indossare un abbigliamento modesto, lungo e per nulla sensuale.

    Anche se non è strettamente obbligatorio indossare la kippah (copricapo a cupoletta bianca) da parte dei maschi non ebrei, farlo comunque è segno di rispetto alla cultura e alla tradizione ebraica. Fai un passo avanti e ammira i simboli sacri della sinagoga: l’Aron, l’armadio sacro che contiene i rotoli della sacralissima Torah, e il leggio sul cui posarli, la Tevah, entrambi posti maestosamente in due nicchie monumentali che si fronteggiano. Realizzati con legno finemente lavorato e adornati con tessuti ricamati, questi arredi sacri catturano lo sguardo e l’anima, invitandoti a riflettere sul potere e sulla bellezza della tradizione ebraica.

    Mentre esplori gli spazi della Sinagoga Norsa Torrazzo, senti il calore e la vitalità della comunità ebraica di Mantova che permea l’aria. Qui, nel matroneo, affacciato sulla sala con una balaustra aperta su colonne e riservato alle donne durante i servizi religiosi, ma aperto anche ai maschi durante le visite, si avverte un senso di appartenenza e di condivisione, un legame indissolubile che unisce le anime in preghiera e in comunione.

    La Sinagoga Norsa Torrazzo non è soltanto un custode del passato, ma bensì è anche un faro di speranza per il futuro. Attraverso l’Associazione Culturale Mantova Ebraica e altri enti affiliati, continua a promuovere la cultura ebraica e a preservare il suo ricco patrimonio per le generazioni future.

    All’ultimo piano è situato un Archivio storico che ospita documenti dal 1522 al 1861 e quello amministrativo con documentazione dal 1861 ad oggi. Questo luogo è accessibile solo su appuntamento, ma non per i turisti; è soltanto possibile entrarci per motivi di studio oppure di lavoro.


    Oggi, la Sinagoga Norsa Torrazzo apre gratuitamente le sue porte al pubblico, a prescindere dalla religione, da lunedì a venerdì tra le 9.00 e le 11.00, ma solo su prenotazione (gruppi solo la domenica, sempre su prenotazione), offrendo a tutti l’opportunità di esplorare questo luogo straordinario e di connettersi con la sua storia e la sua spiritualità.

    Che tu sia un visitatore occasionale o un devoto ricercatore di conoscenza, questa sinagoga ti accoglie con le braccia aperte e ti invita a condividere il suo splendore e la sua saggezza!

  7. MADONNA DELLA VITTORIA

    L'ex chiesa della Madonna della Vittoria fu fatta edificare in segno di gratitudine per una vittoria militare ed era il luogo originario della pala d'altare della Madonna della Vittoria di Mantegna, che oggi risplende al Louvre di ParigiNel fervore del Rinascimento, il Marchese Francesco Gonzaga fece erigere la maestosa Chiesa di Santa Maria della Vittoria, un monumento alla gloria di Mantova. La sua nascita fu ispirata dalla vittoria trionfante contro Carlo VIII nella battaglia di Fornovo. Il consigliere del Marchese, frate Girolamo Redini, spinse tenacemente per questa audace impresa, dando vita a un simbolo di gratitudine e devozione.

    L’edificazione non andò certo liscia come l’olio, anzi! Devi sapere che accadde un evento che scosse le fondamenta della città: un banchiere ebreo, conosciuto come Daniele da Norsa, osò alterare una sacra rappresentazione della Vergine con il proprio stemma. L’indignazione popolare si tramutò in azione e la casa del banchiere fu demolita dalla rabbia dei mantovani.

    Tuttavia, il ritorno del Marchese vide una svolta: l’ira si trasformò in misericordia e, su consiglio di Sigismondo Gonzaga, il banchiere fu incaricato di erigere una cappella come riscatto. La pala d’altare, dipinta da Andrea Mantegna, incarnò la gratitudine del Marchese e il suo legame con la Vergine Maria, offrendo un’immagine di protezione e trionfo.

    La Chiesa di Santa Maria della Vittoria si erge con maestosità sulla piazzetta di san Simone, risplendendo con l’eleganza tardogotica. Una volta varcato il suo portone, ci si ritrova immersi in un’atmosfera che fonde storia e devozione. Adesso è adibita a centro esposizioni e convegni, ma conserva la sua spiritualità originaria. Gli interni conservano l’antica suddivisione in due piani, testimonianza di un passato glorioso. Il piano superiore, adornato da tre volte a crociera, è un viaggio nel tempo attraverso la maestria architettonica del 1877. Il piano inferiore, invece, è un trionfo di dettagli: un soffitto ligneo sorretto da mensole, pareti ornate da fornici incorniciati da paraste e una tappezzeria a finto cuoio cordovan che incanta lo sguardo.

    Il cuore della chiesa, la pala di Santa Maria della Vittoria di Andrea Mantegna, una volta in loco, fu trafugata dai soldati napoleonici nel 1797 durante il dominio di Napoleone su Mantova e ora risplende nel celeberrimo museo Louvre di Parigi, ma la sua aura di grazia e vittoria permea ancora ogni angolo di questo sacro santuario.

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