Vorresti potere fare un’esperienza naturalistica senza però allontanarti dalla città dei Gonzaga? Fantastico, sei nel posto giusto perché leggendo fino in fondo scoprirai che esiste anche una Mantova naturalistica!
Sapevi che Mantova è bagnata da ben 3 laghi e 1 fiume? Beh certo non sono laghi famosi quanto il lago di Garda, il più grande d’Italia, il lago di Como, reso famoso da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, o il lago Maggiore, reso famoso dai Borromeo, ma sono comunque un’affascinante oasi di natura, pace e tranquillità da scoprire e certamente sono attrazioni da visitare a Mantova al pari di tutte le altre!
INTRODUZIONE ALLA MANTOVA NATURALISTICA
I 3 laghi di cui ti sto per raccontare derivano dal fiume Mincio, emissario del lago di Garda, e sono dovuti sia a dei rigonfiamenti del letto fluviale, che a spettacolari opere d’ingegneria idraulica. I laghi sono 3 e sono il lago Superiore, più vicino al lago di Garda, il lago Inferiore, più lontano dal lago di Garda e quello di Mezzo che, come avrai capito, sta tra gli altri due. Questo angolo di Paradiso si chiama oasi naturalistica del Mincio ed è un’area naturalistica protetta per legge, al fine di tutelare la flora e la fauna presenti.
I 3 LAGHI MANTOVANI
Iniziamo scoprendo 3 dei laghi meno famosi d’Italia, i 3 laghi mantovani che cingono Mantova come un amorevole abbraccio!
LAGO SUPERIORE
Il lago Superiore è il lago più grande e più profondo, la cui profondità è ingegnosamente regolata a 18 m da un gioiello di ingegneria idraulica. La storia del Lago Superiore è una testimonianza della potenza dell’ingegno umano e della generosità della natura.Attraverso il manufatto di sostegno del Vaso di Porto (o Vasarone, o anche Vasaròn, in mantovano!), il lago è stato regolato a una quota di 18 metri rispetto al livello medio dei mari, creando un’oasi di bellezza e sicurezza. La diga, nota come Ponte dei Molini, una volta alimentava dodici mulini, ognuno dedicato a un Apostolo, sfruttando il potere del salto di 3 m delle sue acque (rispetto al lago di Mezzo) per scopi produttivi.
Dopo la distruzione del Ponte dei Molini durante la Seconda Guerra Mondiale, il lago ha subito un’epica trasformazione. Oggi, grazie all’azienda Tea Sei, società del Gruppo Te, l’entrata in attività della centrale idroelettrica “Vasarina”, il dislivello di tre metri tra il Lago Superiore e il Lago di Mezzo è sfruttato per la produzione di energia elettrica, alimentando le case di circa 800 famiglie con la sua potenza perfettamente ecosostenibile e rinnovabile.
Ma il Lago Superiore è certamente molto più di una semplice fonte di energia elettrica. Immerso nei territori dei comuni di Mantova, Porto Mantovano e Curtatone, fa parte della riserva “Valli del Mincio”, una preziosa area naturale protetta dal decreto ministeriale 26 maggio 1960 che abbraccia la sua bellezza e protegge la sua ricchezza biologica.
Durante i mesi estivi (soprattutto luglio), il Lago Superiore si trasforma in un vero paradiso floreale, con il fiore di Loto (Nelumbo nucifera) che sboccia in tutta la sua magnificenza. Grazie all’introduzione della dottoressa naturalista saveriana Maria Pellegreffi nel 1921, questi eleganti fiori bianchi e rosa adornano le sue acque, donando al lago un tocco di grazia e di splendore senza pari.
Ella riteneva che la farina ottenuta dai rizomi avrebbe potuto aiutare a sfamare la città. Purtroppo non riuscì nel suo intento, ma fece comunque un fantastico dono alla città, facendo diventare il lago Superiore una fantastica attrazione mantovana.
Proprio per questo tale dottoressa è chiamata “La fata dei fiori di loto” e, in ricordo, anche la crociera fluviale che ti porta ad ammirarli da vicino ha preso questo nome.
Seppure l’origine dei fiori è quasi certamente opera della naturalista (o tutt’al più di una sua compagna di Università), è affascinante conoscere anche la leggenda popolare: si racconta infatti che il primo fiore di loto nacque spontaneamente quando una giovane ragazza orientale, molto vanitosa, precipitò dentro rovinosamente mentre si stava specchiando e annegò. Il suo amante, distrutto dal dolore, decise di seguire il destino della donna della sua vita, ma facendolo seminò i fiori di Loto che aveva nei vestiti. I fiori quindi con la loro grazie, il loro colore e il loro profumo sono il ricordo dell’amore che lui provava per lei.
Ma comunque sia andata, questo specchio di natura è un’incanto per gli occhi. Non ti resta che scoprire la meraviglia del Lago Superiore e lasciarti cullare dalla sua bellezza senza tempo. Qui, tra le sue acque cristalline e i suoi fiori colorati, troverai una storia di potenza, di bellezza e di rinascita che ti incanterà e ti affascinerà.
Non ti resta che visitarlo e passeggiare sul suo lungolago pedonale! Con le sue acque cristalline e i suoi tesori nascosti, questo luogo incantevole è pronto ad accoglierti e a stupirti con la sua bellezza senza tempo.
LAGO INFERIORE
Anche il Lago Inferiore di Mantova è un gioiello nascosto tra i laghi della regione che ti sorprenderà con la sua bellezza discreta. Con una profondità massima di soli 9 metri e una media di circa 3 metri, questo lago potrebbe sembrare il più modesto dei tre, ma sia sopra che sotto la sua superficie tranquilla si nasconde un mondo di meraviglie da esplorare.
Non lasciarti però ingannare dalle sue dimensioni più modeste: il Lago Inferiore è una fucina di pace e tranquillità, un rifugio per coloro che cercano un momento di respiro dalla frenesia della vita quotidiana (Mantova è pur sempre una città capoluogo di quasi 50 000 abitanti!). Con le sue acque calme e la sua atmosfera rilassante, è il luogo ideale per rilassarsi e rigenerarsi con una fantastica passeggiata sul suo tranquillo lungolago pedonale immerso in una rilassante area verde.
Situato a una quota di 15 metri, proprio come il Lago di Mezzo che scoprirai tra poco, il Lago Inferiore è collegato alla terraferma dalla maestosa diga Masetti. Questa imponente struttura non soltanto regola le acque del lago, ma separa anche il Lago Inferiore dalla Vallazza e dal basso corso del Mincio, creando un ambiente unico e affascinante che riflette la bellezza e la diversità della natura.
Appena dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, nel 1947, i terreni sulla riva sinistra del Lago Inferiore hanno subito una trasformazione epocale con la nascita della zona industriale di Mantova. I lavori per la costruzione di una raffineria hanno dato il via a un nuovo capitolo nella storia del lago, e nel dicembre del 1953 la produzione ha finalmente preso il via, portando con sé nuove opportunità e, ovviamente nuove sfide per la comunità locale.
Non ti resta che scoprire il fascino discreto del Lago Inferiore di Mantova e lasciarti sedurre dalla sua bellezza senza tempo. Con le sue acque cristalline e i suoi segreti nascosti, questo luogo incantevole è pronto ad accoglierti e a stupirti con la sua tranquilla grandezza.
LAGO DI MEZZO
Il lago di Mezzo è il più piccolo tra i laghi di Mantova ed è regolato abilmente a 3 m più basso del lago Superiore e alla stessa quota di quello Inferiore (15 m slm). Separato dal Lago Inferiore dalla maestosa diga e dal ponte di San Giorgio, il Lago di Mezzo è un luogo intriso di storia e tradizione.Originariamente costruito nel lontano 1199, questo ponte coperto con ponte levatoio era una testimonianza dell’ingegno umano e della forza della comunità locale. Sebbene la sua copertura sia scomparsa nei decenni successivi, le sue arcate sotterrate sono ancora un tributo alla sua maestosità passata.
Ma il vero tesoro unico del Lago di Mezzo risiede nelle sue acque stesse. Qui, si può trovare una vera rarità autoctona: il cosiddetto “Trigol“, come dicono i mantovani, o Trapa natans, come lo chiamano i botanici, conosciuto anche come castagna d’acqua. Questo frutto commestibile, raccolto durante il tardo autunno, è una prelibatezza locale che riflette la ricchezza biologica e la diversità del lago. È addirittura usato a scopo ornamentale per produrre portachiavi ed altre decorazioni uniche, che ti ricorderanno l’unicità di questo lago.
ALTRI LAGHI
Altri laghi? Ma come non erano soltanto 3? Beh dipende dalla definizione che uno dà di lago e dalla tradizione! Secondo la tradizione ci sono altri due rigonfiamenti che, secondo la tradizione mantovana, sono considerabili comunque laghi, anche se la definizione ufficiale di lago non li comprenderebbe. Inoltre, devi sapere che prima del 1700 Mantova era praticamente un’isola racchiusa dai suoi laghi, uno dei quali fu ridotto a un piccolo canaletto e interrato!
LAGO DI GRAZIE
Il Lago delle Grazie è una perla nascosta lungo il corso del Mincio, un luogo magico dove il fiume compie una misteriosa deviazione a 90 gradi, dirigendosi verso il piccolo borgo definito appunto delle Grazie (oggi frazione di Curtatone, il comune che confina con Mantova).
Qui, tra i canneti che adornano le sponde, prendono vita le affascinanti Valli del Mincio: un paradiso per la fauna selvatica e un’oasi naturale di rara bellezza. Ricche di avifauna e parco naturale sono ambienti umidi unici al mondo, speriamo che riescano a sopravvivere all’inquinamento, ahinoi pesante, delle acque del Mincio. Ma c’è un dettaglio che rende questo luogo ancora più intrigante: la presenza del famoso coccodrillo, oggi appeso alla navata della Chiesa delle Grazie, che un tempo solcava le acque del lago.
E se qualcuno dubita dell’esistenza di questo lago, basta chiedere agli abitanti delle Grazie, che con orgoglio lo indicano come un tesoro del loro territorio. E perché dovremmo smentirli? Le definizioni possono variare, certo quella ufficiale è una, ma le tradizioni locali e la bellezza di questo luogo sono innegabili. È un luogo in cui la leggenda si intreccia con la realtà, dove la natura si mostra in tutta la sua maestosità. Si racconta addirittura che il celeberrimo San Bernardino da Siena, lasciato dormire dall’altra riva dai compagni, ha solcato queste acque galleggiando sul suo saio!
LAGO DI ANDES
A valle del lago Inferiore è presente un rigonfiamento del Mincio, identificato da alcuni come lago di Andes, perché si trova in parte nel territorio del comune sparso di Borgo Virgilio (formato dall’unione di svariati comuni compreso Andes).
Nel territorio bagnato da questo laghetto venne alla luce una personalità talmente speciale da essere stata scelta dal Sommo Poeta Dante Alighieri per fagli da guida nell’Inferno e nel Purgatorio. Mi sto riferendo a Virgilio, che nacque proprio ad Andes. A valle del lago di Andes, il Mincio torna ad avere un alveo più tipicamente fluviale sulle cui rive prospera una nutrita varietà di flora e fauna che ti fa capire la spettacolare meraviglia che la natura ha da offrire.
LAGO PAIOLO
Il lago Paiolo era il più grande lago mantovano, ma anche quello che si impaludava molto più spesso e molto più facilmente. Chiudeva il lato sud-ovest di Mantova che di fatto rimaneva quasi come un’isola in mezzo allo spettacolo della flora della fauna del Mincio e dei laghi creati dagli stessi mantovani.
Il lago Paiolo (anzi il territorio che era tale, ora ridotto a un piccolo canale) è una meraviglia nascosta che parte dal suggestivo lago Superiore e intraprende un viaggio avventuroso attraverso Mantova! Immagina questo: parte da sotto la ferrovia, lambisce ai giardini di Porta Pradella per poi scorrere in diagonale per tutta la città (oggi si tuffa nel sottosuolo). Ma non finisce qui, perché continua il suo percorso fino alla zona del Trincerone e persino fino al maestoso forte di Pietole! Dopodiché rimaneva soltanto un filo d’acqua che si ricollegava al lago di Andes, attraverso una diga alla base del forte stesso.
Nel 1700, tuttavia, sia per ragioni igienico sanitarie (generava un ambiente putrido e insalubre) che urbanistiche si decise di iniziarne la bonifica sotto il dominio austriaco. La bonifica terminò nel 1780, ma era ancora possibile poter riallagare la valle del Paiolo per necessità difensive. Nel 1866 Vittorio Emanuele II proclama l’Unità d’Italia e le priorità cambiarono, soprattutto dopo che alcuni anni dopo la città fu travolta dalla piena del Mincio le cui acque superarono le dighe e riversarono grandi quantità di acqua nella valle del Paiolo.
Come comprenderai, si scatenò un acceso dibattito su come proteggere la città dalle future piene del Mincio. Ma nel 1901, il Ministero dei Lavori Pubblici entrò in azione con un piano sfidante per l’epoca: bonificare meccanicamente l’intera valle del Paiolo! Immagina la portata di questa impresa: 2080,42 ettari, di cui 716,17 ettari di terreni paludosi, doveva essere trasformati. Questo non era solo un progetto, ma una missione per difendere Mantova dalle forze della natura!
Nel febbraio del 1920, il Consorzio Speciale di Bonifica del Territorio Sud di Mantova fu fondato, pronto a sfidare la furia delle acque. E due anni dopo, nel 1922, una decisione epocale: il bacino del Paiolo – Mantova, con i suoi canali alto e basso, sarebbe stato isolato idraulicamente per garantire una difesa efficace. Infine, l’approvazione per la costruzione dell’impianto di sollevamento al forte di Pietole: una tattica difensiva geniale!
Oggi a Mantova la valle del Paiolo è molto più di un luogo umido: è un paradiso naturale, un santuario per la flora e la fauna locali. È la dimostrazione tangibile di come la determinazione e l’ingegno umano possano trasformare la terra e proteggere le comunità. Tuttavia, questo paradiso è in pericolo perché una grande parte di questo polmone verde fu convertito a zona costruibile nel 2006. Nel 2009 viene approvato un piano attuativo per l’edificazione di un grande complesso di uffici e case private.
L’azienda che lo acquistò fallì miseramente per effetto di una forte contrazione del mercato immobiliare e così quel territorio pregiato andò all’asta fallimentare. Le prime 5 aste vanno però deserte e, nel frattempo la Società Erpetologica Italica riconosce il Paiolo come una meravigliosa area naturale da tutelare perché lì ci sono i luoghi che danno casa alla autoctona rana di Lataste oltre alla colossale testuggine palustre europea.
Ricordando che la Direttiva 92/43 CEE Habitat richiede l’istituzione di zone speciali di conservazione laddove ci siano specie animali come quelle qui presenti, il nuovo sindaco di Mantova, nel 2020, elabora un piano che prevede di concorrere all’asta al fine di usarlo per un parco pubblico periurbano che salverebbe questa zona così pregevole dal punto di vista ambientale. Il piano è stato approvato nel 2021, ma purtroppo il comune perde l’asta per una manciata di migliaia di euro.
L’azienda che lo ha comprato è titolata a costruire perché il piano attuativo del 2009 sarebbe ancora valido. Ciò suscita l’indignazione dei cittadini che si mobilitano per proteggere la loro ricchezza naturalistica. A un anno esatto dall’asta (7/2022) gli attivisti organizzano una mostra per sensibilizzare i cittadini e dopo appena qualche giorno, pensa un po’, il proprietario si dichiara di essere disponibile a partecipare alla tutela dell’area e ha edificare soltanto alcune casette basse su una piccola parte del terreno, scambiando con il Comune quello non edificato con altrettanti terreni edificabili.
Chissà come andrà a finire! Ma certamente questa zona è molto pregevole e merita certamente tutti gli sforzi che la Rete del Paiolo sta facendo per tramandarlo intatto anche alle generazioni future.
I laghi di Mantova sono navigabili, seppure a velocità molto bassa, e quindi potrai conoscere il territorio da un punto di vista privilegiato: dal lago! Infatti, esistono alcune compagnie di navigazione che organizzano delle crociere fluviali per fare ammirare la magnificenza naturalistica di questo territorio e, soprattutto per poter vedere da molto vicino lo spettacolo della fioritura delle ninfee e dei fiori di Loto.
La crociera più gettonata è certamente quella denominata “Architettura e storia navigando: Mantova vista dall’acqua“, un’ora di spettacolo per ammirare la città dei Gonzaga dal lago. Immagina di lasciarti cullare dalle dolci e calme acque dei laghi mantovani e del fiume Mincio mentre ti addentri in un viaggio incantato attraverso il cuore dell’oasi della Mantova naturalistica.
Sulla crociera fluviale “Architettura e Storia Navigando: Mantova vista dall’acqua“, i secoli di storia e l’eleganza architettonica della città si svelano davanti ai tuoi occhi. Gli antichi palazzi, le maestose chiese e i suggestivi ponti si specchiano nelle acque placide, trasportandoti in un viaggio nel tempo. Assapora la bellezza della flora e della fauna della Mantova naturalistica mentre ascolti le storie e i segreti narrati dalla guida, e lasciati rapire dall’atmosfera magica di questa città d’arte e dei suoi 3 laghi!
Quest’incanto è proposto da Navi Andes svariate volte in un giorno al concorrenzialissimo prezzo di 13 € (ridotto a 10 € per i ragazzi tra 9 e 14 anni, ulteriormente ribassato a 6€ per i bambini tra 5 e 8 anni e azzerato sotto i 4 anni). La prenotazione è indispensabile per assicurarsi un posto su una delle loro imbarcazioni fluviali e può essere fatta visitando la loro pagina ufficiale.
OASI NATURALISTICA DEL MINCIO
È la spettacolare zona campestre che circonda il Mincio, in cui la natura regala un’esplosione di biodiversità. Al fine di tutelare questa pregiata zona di vita, quest’area è protetta dalle leggi nazionali, così come i 3 laghi di Mantova. Questo fa si che sia possibile nel tempo lasciarsi trasportare dall’entusiasmo per la meravigliosa biodiversità dell’Oasi del Mincio, che oltre ai fiori di loto che hai già conosciuto e alle ninfee comprendono:
- Uccelli: Immagina di essere circondato da un arcobaleno di uccelli, dai maestosi aironi come l’Airone rosso e l’Airone bianco maggiore, ai curiosi Airone cenerino e Nitticora. E poi ci sono i rapaci diurni, guardiani del cielo come il Falco di palude e l’Albanella minore, che volteggiano in alto, mentre gli svassi e le anatre giocano sull’acqua!
- Anfibi e Rettili: Nel sottobosco umido, potresti scorgere la Rana di Lataste o il Tritone crestato che si nascondono tra le foglie, mentre la Testuggine palustre si muove lentamente lungo le rive.
- Invertebrati: È un mondo a parte, dove il Gambero di fiume si fa strada tra i sassi, lo Scarabeo eremita cerca un rifugio, la Licena delle paludi svolazza leggera, e la Cerambice dell’euforbia palustre si nasconde tra le piante.
- Pesci: Le acque limpide sono il regno di pesci come il luccio, il persico reale, la scardola, il barbo, la lasca, il pigo, l’alborella e il vairone, che nuotano liberi e indisturbati.
Ogni specie contribuisce al mosaico di vita che rende l’Oasi del Mincio un luogo così speciale e vitale per la conservazione della fauna selvatica. È un paradiso per gli amanti della natura e un tesoro da preservare per le generazioni future!
IL MINCIO, I LAGHI MANTOVANI E MANTOVA NELLA DIVINA COMMEDIA
Il Mincio è anche uno dei luoghi citati da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, insieme ai laghi. Nel XX canto dell’Inferno, Dante insieme al mantovanissimo Virgilio, si trovano nella IV Bolgia dell’VIII Cerchio, dove gli indovini vengono puniti per l’eternità avendo la testa girata al contrario.
A un certo punto Virgilio racconta l’origine di Mantova e Dante, per indicare la zona in cui abitano i Gonzaga, scrive “Tosto che l’acqua a correr mette co, non più Benaco, ma Mencio si chiama fino a Governol, dove cade in Po. Non molto ha corso, ch’el trova una lama, ne la qual si distende e la ’mpaluda; e suol di state talor essere grama“, cioè fino a Governolo, dove cade nel Po, si chiama Mincio. Ha corso poco (dal lago di Garda, detto anche Benaco), che già trova una distesa dove si raccoglie e forma una palude che d’estate si asciuga.
Questa palude sono proprio i laghi di Mantova, dai quali la mitologia fa derivare il nome della città perché fondata dalla vergine crudele Manto. Si narra infatti che ella si stabilì nella piana da dove deriva anche Virgilio (“poscia si puose là dove nacqu’io”, come scrive Dante, cioè poi si fermò laddove io nacqui), per coltivare, insieme ai suoi servi, le proprie doti magiche in isolamento da tutte le altre civiltà. Una volta morta venne sepolta lì dai servi e gli altri uomini del circondario, in seguito, costruirono una città sopra la tomba e la chiamarono Mantova.
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