Palazzo Tornielli è uno dei palazzi istituzionali della Provincia di Novara e, normalmente, non è visitabile come museo/palazzo storico perché sede di uffici. Tuttavia, grazie all’impegno della delegazione FAI di Novara, è stato possibile dare la possibilità a numerosi cittadini comuni di potere ammirare la magnificenza degli affreschi e fare un viaggio nella storia della più potente famiglia nobiliare della città.
Io ho avuto questa possibilità il giorno 18/02/2024.
Leggi fino in fondo per scoprire insieme a me questo gioiello di storia e arte novarese!
Prima di tutto ti parlo della famiglia Tornielli. Chi erano questi Tornielli?
FAMIGLIA TORNIELLI
Erano una famiglia nobiliare di Novara fin dall’undicesimo secolo. E ha continuato la sua storia nobiliare fino alla metà del ventesimo secolo. Quindi vuol dire dieci secoli di storia per una per una famiglia. Una cosa davvero incredibile. E chi è questa famiglia? I Tornielli erano i cosiddetti “domini loci,” signori del luogo in latino, ovvero coloro che possedevano ampi terreni agricoli coltivati da contadini cittadini paganti una somma paragonabile al moderno affitto. Essi rappresentando il vertice dei ghibellini. Durante le lotte tra guelfi e ghibellini, i Tornielli fuggivano dalla città alla loro proprietà agricola, aspettando che le tensioni si placassero prima di ritornare.
La mappa teresiana (la mappa del Settecento di Novara, detta teresiana appunto dal nome di Maria Teresa d’Austria), mostra le numerosissime proprietà della famiglia Tornielli. Nel 1327, grazie all’imperatore Ludovico il Bavaro, i Tornielli ottennero il titolo di vicari imperiali, dominando Novara e ricevendo terreni e diritti di sfruttamento di tutti i terreni attorno al Sesia, tra Barengo e Nibbiola, più i diritti di sfruttamento del torrente Terdoppio.
Erano incredibilmente diffusi insieme ai Caccia, che è l’altra grande famiglia (ed era il vertice dei guelfi) molto famosa a Novara. Anche se non è elegante, però te lo voglio citare testualmente perché è un motto storico (e drammaticamente vero all’epoca!) che recita “Caccia e Tornielli a Novara sono come i porcelli“. Tanti ce n’erano perché si continuavano a riprodursi e quindi ovviamente puoi immaginare che potere che doveva avere una famiglia del genere!
Furono saggi a non adagiarsi sugli allori, ma bensì a schierarsi con gli Sforza, ottenendo dallo stesso Francesco Sforza un vastissimo territorio nel 1349; quando infatti, nel 20/11/1349, Francesco Sforza si recò a Novara decise di dare ai Tornielli, pensa che immensità, tutti i castelli, tutti i palazzi, tutte le ville, tutti i villaggi, tutte le cascine con sfruttamento di corsi d’acqua e dei diritti feudali di tutti i terreni compresi tra il fiume Sesia e il torrente Agogna. A quel momento i Tornielli praticamente avevano un’intera armata.
Il Palazzo Tornielli, costruito nel XV secolo ed espanso nel Settecento, simboleggiava il potere della famiglia. La successione dopo la morte improvvisa del padre di Flavio Felice Tornielli fu complicata e divise il palazzo per anni tra il ventenne Flavio Felice e lo zio Giacomo. Immagina un po’ di vivere in casa con una persona che conosci a malapena e con cui vai poco d’accordo. Ecco questo è ciò che successe: per un certo periodo, infatti, Palazzo Tornielli fu diviso a metà: uno viveva al piano superiore e uno al piano inferiore.
La situazione era estremamente spinosa, fu risolta solo dopo molti anni e soltanto con l’intervento di un’istituzione infintamente più potente di chiunque: il Senato di Milano. Solo questo potente organo ebbe la forza e l’autorevolezza sufficienti per intervenire in questa faccenda. Infatti, prima di loro, nessuno ebbe il coraggio di dire a uno dei due Tornielli che aveva torto. Di conseguenza, il Senato di Milano si assunse la responsabilità e lo comunicò formalmente ai discendenti di Flavio Felice che, quindi, ereditarono il 100% del palazzo.
I discendenti Tornielli tennero il possesso del palazzo fino agli anni quaranta del Novecento, quando il marchese Luigi Tornielli morì lasciando come unica erede Maria Tornielli.
La principessa Tornielli, purtroppo, visse solo due anni da quando ereditò il palazzo, quindi non lo godette molto e, in più, non aveva neppure eredi diretti. Terminò qui una delle più longevi stirpi nobiliari dopo circa 1000 anni.
Divenne quindi proprietà del consorzio Ovest Ticino che, mettendoci la fabbrica delle dinamo, sancisce l’inizio della nuova era: quella del rinnovamento energetico e della diffusione dell’energia elettrica.
In seguito Palazzo Tornielli subì la stessa sorte di altri palazzi nobiliari di Novara: nessuno se li poteva più permettere economicamente e furono rilevati dalla provincia. Anche qui la provincia di Novara si fece avanti, rilevò il palazzo Tornielli e fortunatamente lo restaurò da cima a fondo, mise a posto tutto quanto, tant’è che il FAI (che di solito è molto critico) non ha avuto alcunché da eccepire sullo stato di conservazione, e ci sistema i suoi uffici del settore tecnico (viabilità e proprietà provinciali) e di quello dell’ambiente.
Quindi, il FAI ha deciso di aprirlo, sebbene solo per un giorno, perché di fatto questo è un bene pubblico, di proprietà dei cittadini. E hanno ritenuto giusto che i cittadini di Novara (e non solo!) potessero vederlo e provare la stessa meraviglia che ha ammaliato i funzionari del FAI.
CORTILE DI PALAZZO TORNIELLI

Rosa dei Venti realizzata a mosaico sul pavimento del cortile interno di Palazzo Tornielli
Iniziamo col dire che osservando queste pareti, si nota che la facciata è alquanto spoglia, quasi minimalistica, se così vogliamo definirla. Una contraddizione interessante, dato che l’esterno del palazzo è riccamente lavorato con finestre imponenti e decorazioni grigie su sfondo bianco, ma qui dentro, nulla di tutto ciò.
Le uniche interruzioni sono le fasce marcapiano, che separano il piano terra dal primo, e le due palle sotto la finestra, nonché la particolare decorazione sul muro a Nord che, nonostante sembri una meridiana, è in realtà un orologio solare. La sottile differenza tra i due è il tempo segnato: il primo copre solo il mezzogiorno, mentre l’altro abbraccia tutte le ore del giorno.

Orologio solare nel cortile di palazzo Tornielli
Continuando a svelare le contraddizioni, notiamo gli aperti con colonne sul lato nord e sud, contrapposti agli aperti ovest ed est. L’ultimo dettaglio unico di questo cortile è il pavimento, decorato con sassi di fiume che formano una rosa dei venti centrale. Un vero combattimento tra lo sfondo e la decorazione principale.
PIANO TERRA DI PALAZZO TORNIELLI – DOVE C’ERANO LE ANTICHE STALLE
Il percorso di visita è per così dire “dalle stalle alle stelle“, perché si comincia dalle stalle (oggi uffici) e si conclude nello sfarzo stellare delle sali nobiliari. La potenza economica della famiglia emerge nelle stalle, ora trasformate in uffici, dove puoi immaginare la grandezza necessaria a ospitare decine di cavalli, un lusso che richiedeva ingenti risorse per il mantenimento.
Il soffitto, ora privato delle volte a crociera originali, svela la magnificenza delle stalle originali.

Forno medievale del Quattrocento presente al piano terra di Palazzo Tornielli
Al piano terra si trovano oggi gli uffici scolastici provinciali (ex Provveditorato agli Studi) e in uno di questi uffici è presente anche uno dei reperti più antichi. Si tratta di un antico forno, consistente in una cavità di pietra scavata nel muro posta sopra un focolare, che la servitù della famiglia Tornielli utilizzava per cucinare le pietanze. È ancora oggi incredibilmente conservato, e custodito con amore da un vetro antisfondamento, racconta una storia di svariati secoli: si trova infatti nella parte più antica ed è risalente addirittura al 1432! Un perfetto connubio tra storia antica e modernità!
SCALONE DI PALAZZO TORNIELLI
La visita prosegue salendo il settecentesco scalone principale, costruito con scale di sasso e decorazioni che riflettono l’epoca, sia quelle presenti sul corrimano, decorazioni molto tondeggianti, ma soprattutto dalla decorazione della volta.
Quest’ultima consiste in un medaglione allungato, con dei contorni tipici del Settecento che presentano dei achei, motivi che appunto si presenteranno per tutte le decorazioni di tutte quante le sale del palazzo. E questo motivo appunto di medaglione è caratterizzato da dall’utilizzo dei soli colori primari, infatti parte con il rosso all’esterno blu e di fila il giallo.
Con questa gemma incastonata al al centro. Ultima caratteristica molto particolare di questo scalone è in cima, una volta finita appunto la la salita, si vede una spettacolare porta estremamente elaborata, all’interno della quale, è stata incastonata una lastra di vetro sulla quale è inciso lo stemma della della famiglia Tornelli, ovvero è un corvo con le ali spiegate, simbolo di potere.

Scalone d’onore settecentesco che porta al piano nobile di palazzo Tornielli

Affresco sul soffitto dello scalone d’onore settecentesco di palazzo Tornielli
PIANO NOBILE DI PALAZZO TORNIELLI
Al primo piano si trovano le sale ottocentesche, molto più sfarzose decorate, che ci portano in un viaggio attraverso gli stili. La sala del motivo Rocaille, che deve il nome alla tecnica omonima, nata tra il barocco e il rococò che si caratterizza da decorazioni esuberati ispirate a elementi della Natura, piene di curve e controcurve. In questa sala hanno toni di verde e viola e presentano decorazioni dorate e affreschi cosiddetti trompe-l’oeil, ovvero che ingannano l’occhio, facendo immaginare un intero mondo al di là della parete che quindi a prima vista non appare neppure piatta.

Spettacolare affresco in stile Rocaille sul soffitto della sala omonima di palazzo Tornielli
La visita prosegue nella sala dei Cammei, un’esplosione di simmetria e ghirlande dorate. Rappresentazioni di draghi e armi riflettono la famiglia Tornielli e il loro interesse per l’Oriente. La successiva sala delle allegorie, stupisce lo spettatore con colori tenui e allegorie seicentesche, con particolari già incontrati nella sala precedente, come gli uccelli esotici e le armi. Le armi simboleggiano il potere militare e la condotta aggressiva della famiglia Tornielli, mentre gli uccelli esotici sono il simbolo della potenza economica: a differenza di oggi, viaggiare era già molto costoso in Italia, per cui i viaggi in Oriente erano riservati esclusivamente alle famiglie più agiate e benestanti! Da notare assolutamente i Cupidini sui tondi!

Magnifico affresco sul soffitto della sala dei Cammei a Palazzo Tornielli
Siamo introdotti in seguito al gabinetto del balcone, l’unica sala originale settecentesca di palazzo Tornielli. Questa stanza si basa su una finta cupola, ben al centro della quale è presente una rosa dorata. Da questa rosa dorata si diramano dei raggi che terminano in una ruota anch’essa dorata, dalla quale si dipana questa specie di rete dorata anch’essa su sfondo azzurro. Questa rete termina con la connessione con le alle pareti. Questa connessione è ampiamente decorata da putti e cupidini all’interno di un tondo con sfondo blu.
Si prosegue con la ottocentesca sala delle Allegorie in cui gli stucchi e le decorazioni sono una vista spettacolare. Qui è stato possibile vedere un soffitto a volta che gioca molto sui colori tenui, molto sul beige, sul verdino e l’azzurrino. Questa cosa è in completa opposizione con il sottoporta e il sovra rapporta in tela con uno sfondo blu estremamente profondo e delle decorazioni monotone che rappresentano delle allegorie seicentesche.

Sfarzose decorazioni allegoriche nella sala delle Allegorie di palazzo Tornielli
Queste allegorie sono state scelte puramente per motivi estetici, devi sapere, infatti, che ai padroni di casa piaceva la rappresentazione, per esempio, di una donna con alle seduta su un trono con ai piedi un bambino. Hanno voluto metterla, ma non non gli interessava affatto il significato che ci giace dietro. In questa stanza ho potuto notare per la prima volta un dettaglio molto particolare e bizzarro (almeno seguendo i gusti odierni!): questa parete martoriata con dei colpi di piccone!
Sì, un tempo era usanza prendere a picconate le pareti per capire se dietro l’intonaco ci fosse l’affresco fatto dai precedenti proprietari!
La sala successiva di palazzo Tornielli è definita neomedievale, originariamente unita e poi separata, racconta la storia della famiglia attraverso un affresco medievale e lo slogan della famiglia (per la fede, per la patria, per la libertà e per l’onore combattendo), che ne rappresenta l’origine, in quanto la famiglia Tornielli nel duecento riuscì a ottenere sempre più potere, sia fisico, sia politico, che economico, in quanto era estremamente legata nell’ambito religioso, giacché molti dei suoi membri ricoprivano la carica ecclesiastica di vescovo (e in quegli anni avevano molto più poter di oggi!).

Affresco estremamente dettagliato sul soffitto della sala neomedioevale di palazzo Tornielli
E anche l’onore combattendo ovviamente: la famiglia Tornielli era estremamente militare. Era veramente molto violenta e molto pericolosa. Questo motto è circondato dagli stemmi della famiglia, il covo con le ali spianate, e questi segni sono circondati a loro volta da alcuni cartigli che presentano allo spettatore le parti principali del del motto della famiglia, la patria, la libertà, la fede e l’onore.
I pavimenti delle sale fin qui visitate, sebbene siano in pregiato legno intarsiato, sono stati rifatti in epoca moderna. I pavimenti originali, conservati solo in poche sale, erano uno spettacolare mosaico in pregiata pietra con intarsi marmorei, realizzati dal talento di artigiani veneziani.
La visita prosegue in una sala in cui l’unica cosa originale è un frammento di mosaico sul muro, che è stato trovato per caso! Durante un lavoro sul pavimento moderno, ci si è avvicinati al muro e si è visto che scendeva polvere colorata da un muro che è esteriormente bianco. Si è proceduto a togliere l’intonaco e si è rimasti stupiti dalla meraviglia dell’affresco ottocentesco, a firma Bazzi, che era stato sepolto sotto l’intonaco. Si vede che a qualcuno non piaceva! Eppure questi mosaici veneziani originali, sono un tripudio di colori.

Frammento di affresco settecentesco trovato per caso in un salone di palazzo Tornielli
Gli affreschi ottocenteschi dei Bazzi, una famiglia di artisti molto attiva nell’Ottocento a Novara, nonché clienti affezionati della famiglia Tornielli ci conducono attraverso stili rinascimentali e neoclassici, che caratterizzano il soffitto della sala neorinascimentale, che è anche la prima del percorso che ha conservato il pavimento originale: uno spettacolare mosaico con intarsi marmorei!

Fantastico mosaico pavimentale originale nella sala neorinascimentale di palazzo Tornielli

Pregevole e stupefacente decorazione del soffitto della sala nei risorgimentale di palazzo Tornielli
La sala degli stucchi pompeiani chiude la visita con un’esplosione di verde, raffigurazioni di donne in stile greco antico e mostri marini che si guardano negli occhi. Possiamo vedere che le donne sono raffigurate in un continuo ballo che quasi le le fa trascendere dal dal piano terreno è possiamo persino vedere che alcuni di loro sono anche svestite. Infatti, alcune hanno i addirittura i seni scoperti. Una delle donne sta suonando la lira e un’altra sta impugnando una lancia.

Affresco del soffitto della sala degli stucchi pompeiani di Palazzo Tornielli
L’uscita è attraverso uno scalone settecentesco al cui soffitto è appeso un candelabro estremamente lavorato che ai tempi la famiglia Tornielli usava per le candele, ma oggi è stato trasformato in lampadario elettrico.

Candelabro (oggi lampadario) estremamente decorato e dettagliato che pende dal soffitto dello scalone ottocentesco di palazzo Tornielli
Questa è stata una visita al contrario, dalle stalle alle stelle, e ogni sala racconta una storia unica. La famiglia Tornielli, con la sua potenza economica, ha plasmato questo palazzo in un affascinante mix di stili e contraddizioni. Un viaggio attraverso il tempo, dalle origini medievali al fasto dell’ottocento, che ci lascia ammirati per la loro eredità culturale.
Sono grato al FAI per aver dato la possibilità di condividere con noi questo straordinario percorso nel passato e, naturalmente, a te perché sei arrivato fin qui!
Puoi verificare se ci sarà ancora questa opportunità in questa pagina.